Tasting Groupon – Hotel Ristorante Belvedere – Bassano Del Grappa (Vi)

Torna Tasting Groupon: Luca e Mattia hanno testato il Ristorante dell’Hotel Belvedere, a Bassano Del Grappa. Che ne pensano? Non vi resta che leggere.
Di Luca Maruffa

Accolti da un cameriere molto preciso, io e Mattia camminiamo lungo il largo passaggio che porta al tavolo che ci hanno assegnato: quello di fronte ad uno splendido camino bianco per le braci. Proprio lì dietro, spiando, intravediamo la cucina.

Il locale mi fa piombare nel passato: è la sala ristorante di un Hotel del periodo del boom economico italiano di una delle famiglie storiche del panorama alberghiero vicentino. Non c’è molta gente, del resto è un martedì sera piovoso e freddo.

Veniamo accolti con un buon prosecco, giusto per restare in Veneto.

Il cameriere che ci segue è molto discreto e ci lascia i nostri tempi per decidere: dovete sapere che il mio compagno di pranzi, cene e bevute è molto esigente sia sotto il profilo puramente enogastronomico sia per quanto riguarda la capacità di gestire la sala e i clienti con tatto e professionalità. Assume così un’aria circospetta dietro gli occhiali da vista. Sembra andare tutto bene, quindi iniziamo ad ordinare.

Partiamo dall’antipasto: è un tris di mare formato schie fritte, baccalà mantecato e sarde in saor. Non amo in particolare le sarde, quindi non faccio testo, ma sono un divoratore di baccalà in ogni sua forma e posso dire di averlo trovato molto buono. La giusta velata dolcezza e la morbidezza che lo fanno un vero baccalà mantecato e che l’hanno reso il protagonista del piatto. Le schie fritte, inoltre, facevano la loro figura. Il piatto è qui sotto, presentato in modo discreto.

Ma dimenticavo: abbiamo ordinato una bottiglia di vino (pagata a parte, intendiamoci, perché l’offerta prevede un solo bicchiere … Ma sapete, siamo veneti) delle nostre zone, ovvero una “San Martino” 50% Cabernet e 50% Merlot della cantina Masari si Valdagno. Il vino lo conoscevamo già ed è stato ordinato per accompagnare il primo e il secondo nel modo più equilibrato possibile.

Senza indugiare veniamo al primo: raviolo alla triglia con broccoli e pomodorini secchi. Non irresistibile, con ingredienti un po’ “isolati” tra loro e non perfettamente, è sicuramente stato il piatto più usuale della serata. Con questo non vogliamo dire mediocre, ma non indimenticabile.

E finalmente arriviamo al secondo: faraona al miele e coriandolo. Nonostante secondo il mio compare, esperto cuoco di faraone e affini, il miele non sia di certo spesso abbinato a questa carne, abbiamo riconosciuto al piatto, servito con delle patate al forno, un voto molto alto.

Ancora piacevolmente stupiti dal secondo, eccoci al dolce. Vera e propria chicca della zona, il sorbetto è stato presentato in un tris: mango e rum, fragola e porto, pera e calvados. Cucchiaiate su cucchiaiate abbiamo finito tutto in poco più di qualche secondo, passando dalla bontà della pera ai gusti più esotici racchiusi in una morbidezza davvero rara da trovare. Specialità della casa.

Nonostante l’ambiente un po’ retrò e il fatto che il salone abbiamo bisogno di una rinfrescata abbiamo apprezzato la cena nel suo complesso e, cosa da non sottovalutare, il servizio e l’attenzione del personale. Se vi capita di passare, fateci un salto. Il ristorante è aperto anche a pranzo, e il menu dev’essere non male.

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