L’autunno, si sa, è tempo di Tartufi. Noi però vi parliamo di quelli dolci 🙂
Scritto da Giulia Fieni
Il tubero ha bisogno di pioggia per crescere e ci vuole un cane addestrato per scovarne la giusta ubicazione. Il dolce, invece, per sviluppare la propria bontà ha solo bisogno di un po’ di manualità e, per trovarlo, basta guardare in frigorifero.
La ricetta è infatti una delle più semplici: basta fondere cioccolato e panna a bagnomaria e farli rassodare in frigo; se ne creano poi delle palline, da coprire con cacao in polvere (Passati nella polvere di cacao e conservati in scatole foderati di carta di riso – scrive Joanne Harris, l’autrice di “Chocolat” – sono i cioccolatini più facili da fare… Non serve nemmeno il termometro per lo zucchero, solo un buon senso di tempi necessari e naso per il momento in cui lo zucchero si trasforma e reclama un cucchiaio di panna, un po’ di cannella, uno spruzzo di Cointreau…) Ingredienti facilmente reperibili dunque, che insieme prendono il nome del prezioso tubero a causa della conformazione finale: li ha inventati, pare, il pasticcere Dufour, nella Chambery del 1895.
Ma hanno un segreto: l’aroma, da aggiungere nell’impasto, come suggerisce la Harris, ma anche nella copertura. Dentro lo rendono goloso elementi quali: caffè, vaniglia, burro d’arachidi, scorza di agrumi, tè, grappa, frutti di bosco, zenzero candito, biscotti secchi, pera, crema di lenticchie (lessate con zucchero di canna e mescolate con cioccolato bianco), nutella, peperoncino, uvetta, prugne secche al brandy. Fuori possiamo cambiare la polvere di cacao con: granella di frutta secca, cocco disidratato, zucchero di canna, codette di cioccolato o di zucchero rosa, semi di sesamo. Inoltre, possiamo trovarne una disposizione gradevole per la presentazione: a grappolo, ad esempio.