La nostra Barbara Torresan ci racconta della semplicità del riso in bianco nella terza puntata di “The Food Stylist Diary”.
Di Barbara Torresan
A volte vorrei più semplicità intorno a me. Spesso mi dico “nella prossima vita, farò il portalettere”, ma quello da film, tranquillo, con la bicicletta e la borsa di pelle a tracolla. Perché i nostri postini attuali, non mi sembrano particolarmente sereni….
Cosa c’entra tutto ciò con il riso in bianco? Trovo sia semplice, pulito, rilassante. Quando sei malata, ti dicono, mangia in bianco e stai al caldo. Ecco, anche se non sei malata, a volte senti la pressione che sale, sei tutta tesa e nervosa, hai mille impegni e devi svicolare qualcosa, anche se poi ti piange il cuore. A questo punto, scatta l’operazione “riso in bianco”.
Mi preparo con amore del semplicissimo riso bollito, aggiungo un filo d’olio e lo cospargo di parmigiano grattato, cerco una delle ciotoline che generalmente uso per le fotografie, prendo una coperta e stramazzo sul divano. Bianco e calore. Sufficienti? A volte no, a volte aiutano, altre ancora, sono risolutivi!
Fra l’altro, questa cosa mi fa sorridere, perché per quanto io possa amare il riso, soprattutto il sopracitato, quando devo lavorarci è un’impresa titanica.
Non deve essere troppo cotto altrimenti sembra un pastone da fattoria.
Non dev’essere crudo, altrimenti in fotografia si vede “l’anima” troppo al dente.
Dev’essere cotto il giusto e fotografato praticamente all’istante, pena l’asciugatura, pressochè istantanea, dei liquidi presenti nel piatto. A questo punto, se sei una e non trina, ma anche due possono bastare, stai tirando moccoli in lingue che non credevi di conoscere.
Quindi provi a ridiventare zen e ricominci dall’inizio. Oppure hai la classica botta di… fortuna… e va tutto bene al primo scatto. Organizzazione, fondamentale, tutto pronto prima che il “tranquillo” risottino esca dalla pentola. Altrimenti impazzisci!
Ndr: seconda lezione del corso che tengo a Milano: il fascino del riso 🙂
Ebbene si, dentro di me c’è una stylist masochista!
Godetevi anche voi il vostro momento di “riso bianco”, perché ci stiamo avvicinando a rapidi passi verso il Natale che, guarda caso, è uno dei mesi più stressanti dell’anno. Io è da settembre che preparo torroni, dolcini, fotografo palle di Natale e creo set “festosi e impeccabili”.
Ma magari a Natale mi occuperò del San Valentino! Vi batterò sicuramente sul tempo.
Fra un piatto di riso e l’altro. Alla prossima!