Dorina ci racconta Tipicità, il festival del Made in Marche.
Di Dorina Palombi

Si è appena conclusa a Fermo la ventiduesima edizione del Festival dedicato ai sapori e alle eccellenze marchigiane.
Non solo cibo ma anche artigianato e moda ripercorsi in un ampio spazio sensoriale in cui il visitatore è protagonista e spettatore.
La Galleria del Made in Marche è la porta d’ingresso di Tipicità che celebra l’artigianato ma soprattutto le persone che lavorano con passione dietro la pelle, le terrecotte, la paglia o i merletti a tombolo.
Si tratta di un limbo in cui le Marche ti accompagnano per mano e si fanno scoprire lentamente per poi lasciarti andare da solo a provare e godere del territorio.
Moltissimi infatti gli eventi della tre giorni dedicata al Ben Essere e al Buon Vivere, i fili conduttori di quest’anno.

Partendo dalle degustazioni, il foodie curioso ha più di una occasione per scoprire i prodotti regionali e la cucina del territorio.
Si sono aperte le danze con i passatelli in brodo di pesce e l’analisi sensoriale e successiva degustazione della mela rosa dei Monti Sibillini, proseguendo con la produzione di pasta artigianale di alta qualità (vi ricordate i Maccheroncini di Campofilone?), birre agricole, produzioni biologiche, cioccolato e miele, tutto a disposizione per degustare, scoprire e acquistare direttamente dai produttori.
E poi incontri e approfondimenti per scoprire meglio l’olio monovarietale o il Brodetto anconetano e showcooking per imparare la ricetta del vero Brodetto Sangiorgese o il Cioccolato di Bruco.
Io ho potuto partecipare a un’interessante approccio al calice dal titolo “Scegli il tuo vino”, organizzato dalla F.I.S.A.R. Castelli di Jesi, in cui venivano illustrate le caratteristiche di base di cibo e vino, il modo più corretto per conservare e abbinare i vini (soprattutto quelli marchigiani) e per scegliere un buon bicchiere al ristorante. L’incontro si è concluso con una deliziosa degustazione di Pecorino di Offida.
Altri momenti da ricordare: la presentazione del libro “Dieta Mediterranea, il Tempio della Sibilla”, di Lando Siquilini, in cui il medico e igienista ripercorre l’origine della Dieta mediterranea e si sofferma sulla figura del prof. Flaminio Fidanza, originario di Magliano di Tenna (ma di questo parleremo prossimamente) e la presentazione con degustazione “Gustosamente Fabriano” in cui è stata introdotta l’offerta turistica, culturale e gastronomica che la città offre. A disposizione anche un maestro cartaio ad assistere il visitatore nella realizzazione di un foglio di carta.

E per concludere, un occhio anche fuori dalle Marche, con la nazione ospite di questa edizione: la Repubblica del Sudafrica e il suo showcooking dal bellissimo nome “Assaggi di arcobaleno”: gli chef sudafricani trasportano in un mondo estremamente variegato, cucinando piatti tipici come il “Shisa Nyama” (a base di carne e polenta) e facendo assaggiare salsicce “drywors”, carne di struzzo, “biltong” (carne essicata) e cioccolato alla menta.
Non si tratta solo di bravura culinaria ma anche di una forma di cultura che riflette uno stile di vita.
A porte ormai chiuse le Marche, come sempre, sono state portabandiera del gusto, del vivere sano, della qualità e dello slowliving come stile di vita: una quotidianità lenta da ricercare e riscoprire quando il tempo è sempre troppo veloce.