Tamara Novacovic ci accompagna nel tour fotografico della penisola dell’Istria, in Croazia.
Di Tamara Novacoviç

Sono tornata dalla mia vacanza un po’ di giorni fa. Abbiamo visitato l’Istria, una bellissima penisola croata, la più grande nel Mar Adriatico.

L’Istria è conosciuta soprattutto per il buon vino e l’olio d’oliva. Ci sono molte strade che si snodano in mezzo a vigneti e case produttrici; questo percorso è chiamato “La Strada del Vino”, dove è possibile visitare e assaggiare i prodotti locali. Il vino tipo in questa zona è il Malvazija, un buonissimo vino bianco.
Abbiamo visitato tante vinerie, una di queste era la Vineria Siljan a Segotici (vicino a Marcana e Pula). Qui abbiamo comprato un Pinot Grigio (Gris) e un fantastico Merlot, uno dei miei vini preferiti. I produttori ci hanno offerto assaggi di liquori fatti in casa e olio d’oliva. Penso che in quasi tutte le case dell’Istria, si produca olio artigianale, apprezzato dai turisti da tutto il mondo. Probabilmente è uno dei migliori prodotti che l’Istria ha da offrire, insieme con il vino.



Un’altra bellissima esperienza c’è capitata a Marcana, vicino a Pula. Il Sig. Darko Jukica, un rinomato produttore di vini dell’Istria, ci ha accolto molto amichevolmente e ci ha fatto assaggiare le sue specialità. Questa è sicuramente la parte più interessante quando si visita una vineria; dopo aver parlato con i produttori, aver girato i vigneti con cui si produce il vino, aver visitato le cantine, arriva il momento in ci si siede tutti insieme su una panchina di legno, in un enoteca con le pareti di pietra e si assaggiano i vini, e in più si ascoltano le storie che caratterizzano ogni tipo.
Puoi trovare la lista di tutti i produttori sul sito vinistria.com

Avevamo un appartamento a Duga Uvala, un centro turistico vicino a Pula. Abbiamo visitato quasi tutte le cittadine nelle vicinanze, la mia preferita è stata Vodnjan, anche chiama Dignano. Guardano l’architettura delle città e dei paesi dell’Istria, sembra quasi di essere in Italia; gli edifici, le strade e come si svolge la vita sono molto simili.

All’interno del nucleo storico, la città conserva le sue caratteristiche medievali, le strade strette, le case leggermente irregolari, le facciate fatte di pietra, le vecchie vie riconoscibili per lo stile gotico, veneziano, rinascimentale e barocco e alcune chiese ricche di arti e ricordi.

Questa è un area di antiche tradizioni sviluppatasi sui resti di strutture preistoriche. È molto ampia e ricca di numerosi kazuni o casite (piccole case di pietra) costriute senza cemento, solo sovrapponendo una pietra sopra all’altra. Ognuna di queste testimonia come venissero utilizzati nell’agricoltura, soprattutto olivicultura e viticoltura. Dignano è famosa per i suoi squisiti vini e per l’olio d’oliva che venivano prodotti già molti secoli fa.




Il viaggio sarebbe incompleto se non avessimo visitato Pula, la più grande città dell’Istria. È una vera gemma dal punto di vista storico, è famosa per l’anfiteatro romano altri monumenti storici; mostra la bellezza e la ricchezza di risorse dei tempi antichi. Passeggiando dentro a questo complesso e guardando l’architettura, non si può fare a meno che pensare ai romani, gli imperatori e i gladiatori. Oppure ci si può sedere su blocchi di pietra, in pace e tranquillità, sotto un magnifico cielo.


Oltre all’anfiteatro, vale la pena vedere il bellissimo tempio di Roma e Augusto e l’Arco dei Sergi.

Dopo tutto questo visitare è necessaria una pausa; il modo migliore per riguardare e sistemare le foto appena scattate, riposarsi e mangiare un boccone veloce sono i tipici bistrot locali. Abbiamo scelto di fermarci in quello vicino all’anfiteatro “il Colosseo”. Abbiam mangiato un buon risotto di pesce e una fresca insalata di verdure, il tutto accompagnato da un buon boccale di birra.

Il cibo era buono ma un po’ caro. Diciamo che per quello che abbiamo pagato la qualità poteva essere migliore, ma credo che i prezzi fossero alti vista la posizione del locale, vicinissima all’anfiteatro.
Sulla via del ritorno alla macchina, abbiamo deciso di fermarci a dare un’occhiata alla fiera dei prodotti locali che si stava svolgendo nella piazza principale. Le persone allestiscono bancarelle piene di prodotti fatti in casa e souvenir commestibili.
Mi hanno offerto un liquore tipico, il fig; ho assaggiato il miele migliore al mondo, quello alla lavanda; e ho provato tantissime confetture di frutta più tradizionali. Alla fine ho acquistato un prodotto tipico, chiamato smokvenjak.
È una torta rotonda al fig, fatta con fig secco, spezie e liquore. È una cibo tradizionale nella penisola croata. Visto il suo elevati valori nutrizionali i pescatori e gli agricoltori la mangiavano come snack per riacquistare un po’ di energia durante il loro duro lavoro. Nella tradizione viene servita come antipasto accompagnata con un liquore dolce alla frutta o servita insieme a del formaggio di capra per completare il pasto in modo sano.
Abbiamo terminato il nostro viaggio visitando due splendide località, Rabac e Labin, e mangiando in un ottimo ristorante vicino, chiamato “Due Fratelli”.

Questa è una delle parti che ho preferito del viaggio, un modo perfetto per concludere la vacanza – con del buon cibo. Il ristorante scelto rappresenta la tipica cucina istriana. Appena entrati veniamo accolti da personale felice e sorridente, il locale è arredato con colori brillanti e rilassanti. Semplicemente ti senti benvenuto, contento, tranquillo e entusiasta per il cibo che stai per mangiare.

Un grande barbecue in pietra è situato al centro della sala, circondato dai tavoli. In questo modo puoi guardare il cibo che si cuoce sulla griglia senza togliergli gli occhi di dosso neanche per un momento. Vicino alla griglia ci sono una bottiglia di olio locale, sale marino, rosmarino fresco e gli attrezzi dello chef.

Guardandoci in giro, oltre alla griglia, notiamo del pesce fresco (dall’ottimo aspetto) immerso nel ghiaccio e tante bottiglie di pregiato vino locale. Un particolare mi ha fatto apprezzare ulteriormente questo ristorante. Non solo il locale è a gestione familiare, ma anche tutto il pesce servito è pescato direttamente dai familiari.

Abbiamo provato specialità come il fuzi o gnocchi alla selvaggina. I fuzi sono un tipo di pasta tipica del luogo serviti con un ragù di carne (cervo, coniglio e cinghiale).