Lars Hinnerskov Eriksen è un amante di tutto ciò che riguarda il maiale ed è per questo che gli abbiamo concesso una rubrica dedicata al suo cibo preferito.
Di Lars Hinnerskov Eriksen
Non è sempre facile essere un maiale. Nessun animale nella nostra catena alimentare suscita esattamente la stessa quantità di vetriolo e di rabbia a livello emotivo e simbolico, che si tratti di religione, politica, linguistica o di musica hip hop.
Ma mentre ci sono molte persone là fuori, come Jules Winnfield di Pulp Fiction, a cui non va la carne dei maiali perché li considera animali schifosi, ad altri la carne di maiale suscita una gioia senza pari.
L’autore di questa rubrica è uno di questi tossicodipendenti allegri sempre alla ricerca dell’untuoso (sicuramente questa parola è stata inventata pensando al maiale) grasso di carne di maiale.
Ogni settimana – o quando i tempi lo consentiranno – io scriverò su questa rubrica una ricetta, un tributo o un poema riguardante il fantastico mondo della carne di maiale, dal trattamento aziendale al modo di cucinarlo nei ristoranti, dalla cultura kitsch alle persone che sono, ehm … beh, dei maiali.
Essendo io un danese che vive Copenaghen parlare della carne di maiale è piuttosto semplice. Non solo mi ha enormemente nutrito da bambino, ma sembra anche essere il fondamento economico e culturale su cui è costruita la mia nazione. I miei primi ricordi del mio amore verso la carne suina risalgono ai pranzi domenicali con la famiglia dove mangiavo arrosto di maiale, ciccioli mentre ascoltavo i suoni innocui e calmante della hit parade della radio.
Molti anni dopo, quando mi sono trasferito a Londra ho sperimentato una simile estasi culinaria, quando sono stato al ristorante specializzato in carne di maiale di Fergus Henderson a St. John. Quindi, per concludere questo articolo inaugurale daremo l’ultima parola a Fergus e alla sua ricetta per la gloriosa testa di maiale calda – uno dei pezzi più belli di scrittura ricetta che io abbia mai letto:
“La carne dalla testa di un maiale è saporita e tenera. Si consideri che le sue guance hanno la giusta quantità di carne e sono coperti da un sottile strato di grasso che garantisce una cottura succulenta e il muso ha la qualità di non essere né troppo magro né troppo grasso rendendolo la pellicola ideale per l’orecchio croccante.”