Una chiacchierata con Giuseppe Giordano, che spiega a Lucia cos’è Pizz’ino. E lo spiega a noi, lettori di HonestCooking.it.
Di Lucia Arlandini

Lunedi’ a Napoli in occasione della presentazione del libro di Monica Piscitelli, in accordo con il caseificio Giordano sulla storia dei maestri pizzaioli Tramonti, ci sara’ la presenza di Gino Sorbillo e di Giuseppe Giordano, l’inventore del Pizz’ ino@ (marchio registrato 22 luglio 2010)

Ci parli brevemente della tua invenzione?
Era il 22 luglio 2010 nel pomeriggio,l’esperimento lo feci alle 23:30 e da li’ tutto cambio capi’ subito che avevo fatto qualcosa di nuovo e lo chiamai pizz’ino,il nome e’ a via di mezzo delle due cotture pizza classica (pizz’) e tegamino(ino); consiste in un la corona che proteggendo solo lateralmente a 360°la pasta permette la magia … sotto cotta pietra e morbida e soffice come un tegamino.
Quali sono le qualità che dona il pizz’ino e perché?
Grazie al pizz’ino@ l’impasto acquisisce morbidezza e sofficità; la corona del tegamino che avvolge la pasta, unito al fatto che poggia direttamente sulla pietra e che resta un minuto in più alla temperatura di 350 gradi, ne valorizza di più il sapore.
Dopo che l’avrei brevettato gioie e delusioni..
Alessandria all’inizio ha reagito con diffidenza,ma ogni giorno che passa conquista sempre piu’ fans; ovvio e’una citta’chiusa alle novita’ma all’agosto del 2011 quando l’ho presentato al festival della pizza di Tramonti sono passato a Cheese 2011, attraverso l’incontro con FrancoNuschese,Sorbillo,Corrado Assenza,Luciano Pignataro fino al palco di Identita’ Golose 2012…
Cosa ti aspetti dal futuro?
Sogno che il mio metodo sia apprezato da tutti: per il momento e’ in sperimentazione in 6 pizzerie italiane, spero che il fenomeno si allarghi sempre di piu’!
