Voglia di viaggi enologici? La Valle del Douro, in Portogallo, potrebbe fare per voi.
Di Neonila Siles
L’estate è entrata nella sua seconda metà e molti stanno pensando alle vacanze fugaci da fare in autunno. Quella stagione è soprattutto attesa dagli amanti del turismo enoico, quando i vigneti si tingono nei colori sgargianti, dal giallo di uno chardonnay barricato al bordò violaceo di un cabernet sauvignon. La vista dei vigneti ha un che di estremamente elegante e appaga sempre lo sguardo di un passante, quando poi lo scorrimento ordinato dei filari si veste di festa vendemmiale, ci regala emozioni uniche. Lo scorso ottobre mi sono riempita gli occhi di una bellezza toccante delle sponde vitate del fiume Douro, non per niente patrimonio mondiale UNESCO. Le terrazze con i filari disposti in orizzontale, delimitati dai cosiddetti socalcos, muri in pietra secca, si rispecchiano nell’impassibile nastro del fiume e offrono una vista davvero mozzafiato.
Si tratta della DOC Douro più importante del paese e, probabilmente, della prima DOC nella storia del vino grazie al Marchese di Pombal che nel 1756 creò una compagnia di coltivatori di vigna del Douro con il rispettivo codice di qualità di produzione. Aziende vinicole della Valle si chiamano Quintas fin da quando i monaci cistercensi demarcarono le aree vitate per il tipo di suolo e il microclima.
Per tantissimi anni la valle fu conosciuta per il Porto, commercializzato dagli inglesi, ma negli ultimi decenni è cresciuta anche la produzione dei vini bianchi e rossi. I vitigni principali sono Touriga Nacional, Tinta Roriz, Touriga Franca e Tinta Barroca per i vini rossi e Malvasia Fina, Gouveio, Rabigato e Viosinho per i bianchi. Negli ultimi anni sono nate molte aziende giovani, mentre quelle storiche si sono dotate delle cantine di design, attrezzate con le tecnologie più moderne. Questa realtà sta vivendo un felice periodo di rinascimento enologico, con le punte qualitative sbalorditive. Tra i vini degustati potrei suggerirvene diversi, ma non vorrei precludervi il piacere di andare a zonzo per le Quintas, ammirando il paesaggio e scoprendo le vostre preferenze in fatto del vino dourense. La gentilezza e la disponibilità dei portoghesi renderanno le vostre visite incredibilmente belle, mentre l’abbinamento dei vini con la cucina genuina e di solida tradizione farà gioire le vostre papille gustative, creando un’esperienza unica e indimenticabile.
Ciò che invece mi permetto di consigliarvi è di alloggiare in una delle tante Quintas che offrono anche l’ospitalità. Io mi fermai alla Quinta do Vallado e fu una scelta veramente felice che ha arricchito la mia esperienza di foodie e winelover con bellissime viste sui vigneti, con colazioni con formaggi, marmellate e oli buonissimi rigorosamente del posto, con il vino di qualità che già all’arrivo mi aspettava in camera e il personale sempre pronto a rispondere alle mie domande sulla viticoltura.
Nella vicina e simpatica Regola, il capoluogo della DOC Douro, ci sono numerosi ristoranti per tutti i gusti ed un piccolo ma interessante Museo del vino della Valle. Da lì si parte per il Pinhao, un affascinante villaggio sulla strada dei vini, sulla cui antica stazione ferroviaria sono raffigurate, nelle tradizionali azulejos, le scene della storia vinicola contadina. Non esitate!