Veg burger gluten free. Dal seme al germoglio, dall’idea al piatto

Semi e germogli protagonisti di questo post … Assieme, ovviamente, alle memorabili grafiche di Roberta.
Di Roberta Cadorin

Dopo un periodo di auspicabile depurazione che dovrebbe aver alleggerito il fegato, che si voglia o meno seguire la macrobiotica, comunque in primavera è ovvio ridurre le lunghe cotture, l’eccesso di proteine animali e di condimenti e di sale.

Come fa la natura, è bene assecondare questo cambio di polarità, altrimenti i disagi della primavera si manifestano maggiormente: il nostro corpo è ancora carico del calore accumulato col cibo invernale (carne, uova, grassi saturi) e teso per l’abuso di cibi secchi e duri (come i prodotti da forno). A causa di questi ultimi, il corpo è rigido e contratto e fatica ancor maggiormente a smaltire il calore dei primi.

In questo intento la verdura, in tavola, è ancora più efficace rispetto alla frutta per penetrare in profondità e rilassare il fegato (la cui pienezza si può manifestare con irascibilità, eccessi di collera e anche con disturbi visivi).

Io in questo momento prediligo anche l’uso dei germogli.

Possono essere realizzati facilmente in casa, con un germogliatore apposito, ma anche in tanti altri facili modi che si trovano illustrati in rete. Si possono far germogliare cereali (grano, orzo, avena, ecc…), legumi (lenticchie come nel disegno, soia, adzuki, ecc..) ma anche alfa-alfa, trifoglio, crescione, fieno greco, ravanello, girasole, lino, ecc…

Le piantine che si svilupperanno dai semi saranno ricchissime di energia, vitamine (la vitamina A, dopo 72 ore di germinazione aumenta anche del 370%!), oligoelementi e clorofilla benefica proprio per il fegato.

Nel caso di semi duri, una volta spuntato il germoglio, prima di essere consumato, andrà eliminato il tegumento, cioè il rimanente “contenitore”.

Sono belli, gustosi e versatili in insalate, su cereali, in sandwiches, ecc.

Mettiamo però il caso ora che vi si dica che siete intolleranti al frumento e all’orzo (che in primavera è un ottimo depurativo!) e che è meglio limitare glutine, lievitati e fermentati… precisiamo che con la primavera uno non ha neppure più tanta voglia di cucinare per ore… ed infine confidiamo che ogni minuto sottratto alla cucina può essere sfruttato invece per fare altro (nel mio caso disegnare di più)…

Allora che fareste? A me è venuta quest’idea, piccola, ma mi ha salvato la cena per tutti e il pranzo veloce del giorno dopo, per me sul tavolo da disegno. Sì, non penserete mica che qui si progetti una ricetta, si faccia food styling e studio delle luci?

Volete che vi racconti com’è andata per davvero? Ho aperto il frigo stamattina ed ho trovato in un cartoccio poco poetico ed appetitoso il resto della cena di ieri sera. Tagliando con il coppapasta, aggiungendo, impiattando e colorando è uscito questo. Il click è stato fatto su un cuscino, sul pavimento del soggiorno. Il disegno è nato per ultimo… Svelati tutti gli altarini. 😀  Facilissimo dunque. Se vi piace, lo potete fare anche voi.

In quel cartoccio c’era solo un’idea, delle mie cobrizolose, non aspettatevi dunque una ricetta per filo e per segno, eh! Accetto però tutti i vostri suggerimenti o le alternative!!!

 

Veg burger gluten free. Dal seme al germoglio, dall’idea al piatto.
Categoria: Secondi
Autore: Roberta Cadorin
Porzioni: 1
Ingredienti
  • Lenticchie arancioni decorticate bio
  • Farina di riso
  • Fiocchi di riso (se non avete esigenze glutenfree credo potrete usare conodamente anche quelli di avena o di altri cereali misti)
  • Brodo vegetale (vedi qui)
  • Cumino, coriandolo, curcuma, peperoncino (o spezie a scelta)
  • Prezzemolo
  • Olio extravergine d’oliva
  • Sale
Preparazione
  1. Ho cotto 2 hg di lenticchie: tostate in un cucchiaio di olio in cui ho scaldato cumino, coriandolo e curcuma (ma le spezie sono a piacere); bagnate con brodo vegetale (o acqua) bollente e cuocere per 15 minuti, aggiungendo altro brodo all’occorrenza, come per un risotto. Al termine dovranno risultare ancora un poco al dente, solo parzialmente sfaldate, e di consistenza di un purè.
  2. Fuori dal fuoco legare con fiocchi di riso e farina di riso (mi spiace ma qui dovete fare ad occhio: saranno stati 2 cucchiai degli uni e 2 dell’altra, ma dipenderà dalla quantità di liquido), peperoncino, un filo d’olio, prezzemolo tritato, sale q, b. e un ‘altro cucchiaio d’olio.
  3. Scaldare bene una piastra antiaderente grande (tipo quella che va usata per le crepes o anche il ferro per le piadine), ungerla e versarvi, appiattendola, la purea di lenticchie.
  4. Cuocere a fuoco vivo ed aspettare che sia ben rosolata da un lato prima di girare (magari aiutandosi tagliandola a fette). Ovviamente potrete anche farne tante, di più piccole.
  5. Risulterà gradevole per la grana delle lenticchie ancora intere e la croccantezza della crosticina.
  6. Tagliata a pezzi è ottima per antipasto, come fosse una sorta di farinata o per secondo o in un panino, come un vegburger.
  7. Qui l’ho fotografata con pane integrale di segale e germogli di girasole e un fiorellino fatto con un pomodoro, ma personalmente l’ho mangiata con del basmati, per i motivi di cui sopra.

 

Ho cotto 2 hg di lenticchie: tostate in un cucchiaio di olio in cui ho scaldato cumino, coriandolo e curcuma (ma le spezie sono a piacere); bagnate con brodo vegetale (o acqua) bollente e cuocere per 15 minuti, aggiungendo altro brodo all’occorrenza, come per un risotto. Al termine dovranno risultare ancora un poco al dente, solo parzialmente sfaldate, e di consistenza di un purè.

Fuori dal fuoco legare con fiocchi di riso e farina di riso (mi spiace ma qui dovete fare ad occhio: saranno stati 2 cucchiai degli uni e 2 dell’altra, ma dipenderà dalla quantità di liquido), peperoncino, un filo d’olio, prezzemolo tritato, sale q, b. e un ‘altro cucchiaio d’olio.

Scaldare bene una piastra antiaderente grande (tipo quella che va usata per le crepes o anche il ferro per le piadine), ungerla e versarvi, appiattendola, la purea di lenticchie.

Cuocere a fuoco vivo ed aspettare che sia ben rosolata da un lato prima di girare (magari aiutandosi tagliandola a fette). Ovviamente potrete anche farne tante, di più piccole.

Risulterà gradevole per la grana delle lenticchie ancora intere e la croccantezza della crosticina.

Tagliata a pezzi è ottima per antipasto, come fosse una sorta di farinata o per secondo o in un panino, come un vegburger.

Qui l’ho fotografata con pane integrale di segale e germogli di girasole e un fiorellino fatto con un pomodoro, ma personalmente l’ho mangiata con del basmati, per i motivi di cui sopra.

Scroll to Top