Viaggio a Venezia, in un tempo che si è fermato. Ecco il primo post di Gelmina su HonestCooking.it, a base di Bìgoi in salsa.
Di Gelmina Kaminskaite

Venezia: una delle città più visitate al mondo, in particolare nel mese di settembre. Probabilmente l’unica al mondo dove le strade sono chiamate canali, o viceversa? Dalla stazione ferroviaria ci sono diversi modi per raggiungere il centro: a piedi, ma solo se non si ha bagaglio al seguito, con un servizio di taxi d’acqua , ma vi alleggerirà il portafoglio, oppure il più popolare vaporetto!


A prima vista i veneziani sembrano un pò insofferenti: rispondere quotidianamente alle stesse domande dei turisti un po’ smarriti dev’essere un bell’esercizi0 per la pazienza; in un labirinto di stradine, canali e piazzette che sembrano tutte uguali è davvero difficile orientarsi, cosicchè è inevitabile disturbare i probabili residenti che, spesso, alle mie richieste d’ indicazioni dove trovare un indirizzo con solo dei numeri civici, almeno così è mappata la Serenissima, non potevano darmi grande aiuto. Se poi vi capita come è accaduto a me che il Google Maps Navigator, unico mezzo efficace per districarsi, non può aiutarvi perchè la batteria del vostro cellulare vi abbandona, addio.

Venezia è un luogo dove il tempo sembra si sia fermato secoli fa. Ogni angolo della città racconta una storia, qui sono ancora in vita antichi mestieri e, soprattutto, i segreti della cucina tradizionale rintracciabili nei piccoli ristoranti . Anche se d’abitudine non sono molto mattiniera qui ho fatto uno strappo alla regola. Mi sono svegliata presto, così ho potuto gustarmi la colazione con la città ancora sgombra di turisti; trovatami davanti alla porta del campanile di San Marco senza coda all’ingresso non potevo non approfittare dell’occasione! La città dall’alto ricorda le rappresentazioni plastiche del Canaletto, sembra proprio di essere in un’altra epoca.



E’ arrivato il momento di parlare di ciò che mangiano i veneziani. Anche se la città è un insieme di isole, collegate da innumerevoli ponti, la cucina tradizionale non si basa esclusivamente sul pesce. Fegato alla veneziana, riso e bisi o ai finocchi sono solo un esempio della cucina semplice ma antica della città adriatica. Nella tradizione marinara spicca il baccalà mantecato, ovvero il merluzzo lavorato a crema per poi essere spalmato su crostini di pane tostato o con una fetta di polenta grigliata. Un’altra ricetta che mi ha incuriosito sono i Bigoì (bigoli) in salsa, consigliata da una veneziana doc che non resiste più di un mese senza preparasene un piatto. Questa antica ricetta, pare di origini ebraiche, venne introdotta durante la massima espansione dell’ allora potentissima Repubblica Marinara Veneziana e consiste in una pasta tipo spaghetto con sugo di cipolle e acciughe.

Eccovi quindi la ricetta dei Bigoì (in venessian) nella mia versione un po più croccante, assolutamente da provare! Con una sola raccomandazione: se riuscite a reperire le acciughe del Mar Cantabrico, sia sotto sale o più facilmente sott’olio, sono le migliori… Ancor’oggi sono contese dai pescherecci spagnoli e francesi nel mare che bagna a Nord la penisola iberica e la costa occidentale gallica, ma questa è un’altra storia…

Bìgoi in salsa
- 180 g di bigoli (o grossi spaghetti ruvidi)
- 2 grosse cipolle rosse di Tropea
- 2 cucchiai di aceto di vino rosso
- 6 acciughe sott’olio ( oppure 4 sotto sale)
- 1 fetta di pane raffermo
- 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
- sale, pepe
- qualche rametto di timo fresco
- Affettate le cipolle, quindi disponetele in una larga padella con 2 cucchiai di olio.
- Cuocete per un minuto e bagnate con mezzo bicchiere d’acqua .
- Cuocete a fuoco fino a quando l’acqua sarà stata assorbita e le cipolle inizieranno a sfrigolare.
- A questo punto bagnatele con aceto.
- Riducete le acciughe a pezzi e unitele insieme alle cipolle con un cucchiaio d’olio.
- Fatele disfare e lasciate insaporire per 5 minuti.
- Togliete la crosta di una fetta di pane raffermo, quindi tritatelo e tostatelo in una padella antidiarente senza grassi.
- Cuocete la pasta in abbondante acqua salata, lasciandola al dente. Conditela con il sugo di cipolle, cospargetela di pane tostato e completate con pepe macinato al momento e qualche fogliolina di timo fresco.