Conoscete il Verdicchio? Quello che ci racconta Dorina è il Verdicchio dei Castelli di Jesi.
Di Dorina Palombi
Per arrivare nella zona di Jesi bisogna prendere un trenino verso l’interno delle Marche, quello che solitamente oltrepassa l’Umbria e ti porta dall’altra parte del centro Italia.
Gli occhi si perdono, l’immaginazione corre verso vigneti infiniti, che profumano di mare ma hanno il carattere deciso delle colline su cui crescono.
Questa è una delle zone, insieme a Matelica, del Verdicchio, vino DOC prodotto tra le Provincie di Ancona e Macerata.
L’area dista circa 20 km dal mare e si sviluppa sulle colline che circondano il fiume Esino.
Dalla costa arriva la carezza del mare, il calore del sole, le brezze frizzanti e le piogge insistenti. Ma la montagna, che riesce ad arrivare a 2000 metri, protegge i vigneti e garantisce un risultato ottimale alle coltivazioni.
Il Verdicchio ha un titolo alcolometrico di 11,5%, un color giallo paglierino tenue, con riflessi verdognoli che si fanno sempre più dorati con il tempo, un profumo delicato, fresco e floreale in gioventù e più esotico (ed erotico) con l’invecchiamento, e un sapore asciutto e armonico con un retrogusto leggermente amarognolo.
Si abbina perfettamente alla cucina marinara: grande con i crudi, con i risotti o le zuppe di pesce, con le grigliate dona freschezza e genuinità ma si presta anche a pesci arrosto come spigola o pescatrice. Adatto anche a un coniglio o a marinature.
Altre varianti
Oltre al Verdicchio Classico possiamo trovare:
- Verdicchio Spumante (consigliatissimo!): ha un perlage fine e persistente, un profumo ampio e delicato, un color paglierino con riflessi verdi, un sapore sapido, secco, fresco e armonico;
- Verdicchio Passito: con un tasso del 15%, un colore ambrato, un odore intenso e un sapore dolcemente persistente e vellutato al palato;
Per me un nome su tutti è sinonimo di qualità: Stefano Mancinelli (di cui vi racconterò un’altra volta).