Vino Biologico o Vino Naturale?

Vino biologico, vino naturale: una scelta piacevolmente consapevole

Una tendenza recente è quella di andare alla ricerca di ciò che è naturale, come se dopo la grande era del tutto industrializzato e perfettamente duplicabile si aspirasse quasi ad un ritorno alle origini, ad una dimensione autentica e genuina in cui ritrovare un benessere sia a livello psichico che fisico.

Ponendo anche il fatto che sia una moda passeggera, è il caso di dire che si tratta di una moda del tutto apprezzabile, per non dire davvero molto interessante. Questa tendenza investe numerosi ambiti, che vanno dalla cosmetica all’alimentazione, passando anche per la musica: banalmente anche il ritorno dei vinili potrebbe far parte di questa tendenza. In questo articolo punteremo la lente d’ingrandimento sul settore agroalimentare, e nello specifico ci concentreremo sul vino.

Andare alla ricerca di prodotti selezionati perché si è diventati sensibili alla qualità di ciò che si mangia (e si beve) è un diritto e quasi un dovere nei confronti della propria persona. Proprio per questo il consumatore di oggi deve essere sempre più consapevole e informato su ciò che andrà a popolare la sua cucina.

Prendiamo ad esempio l’amatissimo vino: come fare per capire di che vino si tratta e se è naturale? Che cosa si intende per “vino naturale”?Il Vino Biologico

Ci sono accese discussioni su cosa si intende per “naturale” o “biologico” quando si parla di enogastronomia, e in molti utilizzano questi aggettivi con un’accezione positiva rispetto al negativo “industriale” che viene collegato alla serialità e all’utilizzo di trattamenti chimici. Se è vero che c’è una parte di verità in queste considerazioni, è altrettanto vero che bisogna prenderle con la dovuta cautela, per evitare di fare la felicità di coloro che utilizzano l’etichetta “biologico” per un’apparenza senza sostanza.

In questa sede si è scelto di utilizzare gli aggettivi “naturale” e “biologico” per semplicità e chiarezza.

Che caratteristiche deve avere un vino per essere definito naturale e biologico? La risposta a questa domanda sta prima di tutto nel modo in cui vengono coltivati i vigneti e nel modo in cui avviene il processo di vinificazione.

Se per coltivare un vigneto si rispetta l’ecosistema che preesisteva alla sua installazione senza ridurlo a una monocoltura forzata (poco duratura), già si può parlare di coltivazione biologica. Un altro fattore positivo in questo senso può essere l’attenzione a non sprecare risorse (a cominciare da quelle idriche) e l’utilizzo di materiali a basso impatto ambientale per il packaging del prodotto.

La “naturalità” del vino, invece, ha a che fare con l’assenza dell’aggiunta al mosto di sostanze chimiche che vanno a correggerne l’acidità. Un vino naturale è quindi un vino poco trattato, o trattato solo in caso di bisogno, e possibilmente con una bassa percentuale di solfiti, che hanno una funzione antiossidante e antisettica.

Per andare sul sicuro nella scelta di un buon vino naturale e biologico si consiglia di rivolgersi a chi lo produce a chilometro zero, spesso presente a eventi e manifestazioni a tema biologico. Anche in rete è possibile trovare qualche buon punto di riferimento al riguardo, infatti esistono alcuni marketplace digitali dedicati interamente ai prodotti di piccoli produttori locali, come quello di Meno22percento che ospita un’intera sezione dedicata alla vendita di vini naturali.

Una volta che si è diventati consumatori consapevoli … saranno solo l’aroma e il sapore del vino ad avere l’ultima voce in capitolo nella scelta finale!

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